Associazione Sportiva Dilettantistica “Arcieri del Mare”

Dicembre dovrebbe profumare di festa, di attese leggere e di sorrisi condivisi. Anche per noi era così. La garetta di Natale era alle porte, il campo pronto ad accogliere una giornata fatta di gioco, rumore di frecce e risate nel bosco. Poi, all’improvviso, la realtà ha bussato forte.

Venerdì 19 dicembre l’Isola d’Elba è stata colpita ancora una volta da un’alluvione violenta. L’acqua non ha chiesto permesso. Il fosso si è trasformato in un fiume in piena e, con una forza cieca e devastante, ha attraversato il nostro campo di tiro portandosi via tutto ciò che incontrava. Anni di lavoro, di cura e di passione sono stati travolti in poche ore. Tavoli e sedie sparsi ovunque, paglioni e sagome trascinate lontano, fango denso a coprire la linea di tiro e la zona conviviale. Guardare quel luogo, così caro a tutti noi, ridotto in quelle condizioni è stato un colpo allo stomaco.

In quel momento la gara del 21 dicembre sembrava solo un ricordo. Un’idea bella, ma ormai irrealizzabile.

E invece no.

Perché gli Arcieri del Mare non sono solo un gruppo sportivo. Sono una comunità. E quando una comunità viene messa alla prova, reagisce. Basta un messaggio, una richiesta d’aiuto lanciata nel gruppo WhatApp dell’associazione, e succede qualcosa di semplice e straordinario allo stesso tempo: le persone arrivano. Arrivano senza clamore, senza bisogno di troppe parole. Ognuno fa quello che può. Chi pulisce, chi scava, chi sposta, chi recupera ciò che sembra perduto. Il campo, piano piano, ricomincia a respirare.

Il presidente Andrea Sani si muove subito, con la determinazione di chi sa che arrendersi non è un’opzione. Trova una ruspetta, indispensabile per liberare il fosso dalle sterpaglie che impedivano all’acqua di defluire, e fa spianare il fango che aveva cancellato la linea di tiro. Alla chiamata risponde prontamente il Vivaio Arcobaleno, che interviene con professionalità e rapidità, rendendo possibile ciò che poche ore prima sembrava impensabile.

E così accade qualcosa che assomiglia davvero a un piccolo miracolo di Natale.

Il giorno dopo, il campo è pronto. Non perfetto, forse, ma vivo. E la gara si fa. Anzi, diventa una delle più belle degli ultimi anni. Nel bosco riecheggiano canti improvvisati, galli arrabbiati, auguri gridati con il cuore e musiche natalizie che spuntano tra un bersaglio e l’altro. L’aria è leggera, i sorrisi sinceri, la fatica dei giorni precedenti si trasforma in energia pura.

Da un disastro nasce una giornata spettacolare. Da un’alluvione emerge la conferma più bella: si possono perdere oggetti, strutture, tempo… ma quando restano le persone, lo spirito e la voglia di esserci, allora non c’è fango che tenga.

Grazie di cuore a tutti voi che, in un modo o nell’altro, non solo avete reso possibile la realizzazione della garetta, ma anche e soprattutto avete dimostrato coi fatti quale è il senso più autentico della vita e, dato che siamo in tema, anche del Natale!

Categorie: Persone

1 commento

Alexandra · 23 Dicembre 2025 alle 19:43

É stato veramente come un pugno nello stomaco vedere tutta questa devastazione arrivando sabato mattina. Già era difficile arrivarci a causa delle frane sulle strade.
L’iniziale sgomento e senso di sopraffazione ha lasciato presto i nostri cuori lavorando e pulendo, e una forma di ordine si affacciava. Perlomeno sapevamo quale sarebbe stato l’effettivo danno, e cosa sarebbe stato recuperabile.
Poi facendo il giro anche in alto abbiamo visto che il disastro si è manifestato solo in basso.
Si parlava inizialmente di una piccola gara in palestra, giusto per non deludere tutti gli arcieri, e invece domenica mattina si sono prodigati i ragazzi del nostro direttivo attaccando tutti i cartelloni ai totem, con tanto di diversi giochi per garantire il divertimento a noi.
Credo che questa edizione delle gare natalizie rimarrà per sempre viva nelle nostre menti.

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